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Hic est sanguis meus Romanzo storico giallo thriller avventura mistero best seller
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di Giorgio Paganucci

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Romanzo Storico

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1699: due trafugatori di tombe rinvengono a Kilmartin il diario di un marinaio scozzese vissuto nel XV secolo.


1736: un cospicuo contingente franco-indiano muove da Fort de Chartres, nell'alta Louisiana, per colpire la nazione nativa dei Chickasaw.


1750: a pochi giorni di distanza approdano a Québec uno studente di medicina di Bordeaux, convocato dall'Intendente della Nuova Francia, ed un frate domenicano accompagnato da un seminarista, in missione per conto del Pontefice.

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Nello stesso periodo, presso il villaggio irochese di Canawaga, una giovane meticcia della nazione dei Seneca decide di abbandonare tutto per andare in cerca delle proprie radici bianche.


Sullo sfondo di un'europa ancora sofferente all'indomani della guerra di successione austriaca, la capitale della colonia francese d'oltreoceano diventa il teatro di una drammatica corsa contro il tempo per arrestare la spirale di violenza abbattutasi contro i simboli della Chiesa di Roma.


In ballo il destino di un uomo e quello dell'intera cristianità. 

Book Trailer

Riconoscimenti

Narrativa - Diploma D'Onore con Menzione D'Encomio - VI Ed.Premio Internazionale Michelang

Opera inserita nell'antologia del
2° Premio Internazionale Dostoevskij

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Opera selezionata nell'ambito del
XV Premio Nazionale Alberoandronico

Riconoscimenti

Recensione tratta dal sito "Libri e Recensioni"

 

(di Tatiana Vanini)

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Un romanzo storico di grande fascino, dove il mistero si accompagna in modo egregio alla quotidianità, mettendo in risalto il lato umano e politico in una terra lontana. Siamo abituati a leggere opere di narrativa dove l'inimicizia tra Francia e Inghilterra è protagonista all'interno della nostra Europa. "Hic est sanguis meus" ci porta nel diciottesimo secolo in Canada, nella sottile pace pregna di tensioni tra possedimenti francesi ed inglesi, dove la fede di Santa Romana Chiesa balla con diverse confessioni ed eresie, dove i nativi devono barcamenarsi con questi bianchi pericolosi non solo per le armi, ma per le malattie che portano e dalle usanze diverse. Aggiungete un manoscritto sottratto da una tomba, fatti violenti, morti misteriose e segreti da svelare che si rifanno ai templari, e potrete ben presto capire la passione che questo romanzo è in grado di scatenare.


La scrittura di Giorgio Paganucci è bellissima, nelle descrizioni, nella profondità che viene elargita con naturalezza, nella musicalità di una scorrevolezza sempre interessante ed intrigante. Le sue parole rendono la storia viva, vibrante, comprensibile. L'opera è un viaggio nel tempo dove i personaggi li percepiamo concreti, persone che respirano, soffrono, amano, indagano e cercano sviluppando rapporti di amicizia o di mutua utilità. Accanto a figure vissute realmente, ci sono coloro che sono frutto della creatività dell'autore che posseggono una verità suggestiva, è facile con loro instaurare legami emozionali e seguirli con partecipazione.

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Vite e storie si intrecciano per regalare una trama unica, dai tanti colori, sfaccettata e complessa come la realtà. Abbiamo Renè, il giovane medico nei panni di un investigatore, che dovrà risolvere un rebus mettendo la sua stessa vita in pericolo; Yo-a intraprendente ragazza meticcia alla ricerca del proprie origini; Baldo che accompagna un inquisitore e tiene informato, tramite epistole, il cardinale Ruffo sulle azioni e stranezze alle quali assiste e nelle quali ha un ruolo; insieme, questi giovani rappresentano il terzetto protagonista, un triangolo nel quale la storia si muove, si agita e s'innalza.


Il ritmo è sempre alto, perché tantissimi sono i punti di interesse che si riscontrano nella narrazione. Veniamo trasportati nella parte in mare come in quella in terra, assistiamo alle difficoltà dei coloni che cercano una vita dignitosa, o scappano dai ricordi amari che hanno lasciato nella natia patria, che affrontano la rigidezza di un clima diverso, i pericoli di una nuova terra e le costanti avversità portate dall'uomo. Incantati seguiamo le parti dedicate ai nativi, dove ne apprezziamo un tempo che scorre in modo diverso rispetto alla frenesia dei coloni, la saggezza di coloro che si tramandano insegnamenti e storie, con timore vediamo le diverse culture incontrarsi, scontrarsi, fondersi. La religione e la politica che sono un tutt'uno, influenzando decisioni e schieramenti, riflettendosi sulla vita del popolo. Esistenze semplici ed altre straordinari e in tutto ciò la tensione che viene dal mistero e dalla ricerca, con quegli atti che devono avere un senso e un colpevole, tutti da scoprire, decifrare, fermare.


"Hic est sanguis meus" è avventura ed emozione, agite in un contesto storico magistralmente descritto e, proprio perché lontano dai teatri usuali che il genere tratta, appare davvero una terra di confine da esplorare. Un'opera capace di conquistare un pubblico ampio, che va oltre gli amanti del genere. Accattivante anche per i giovani che potranno riflettersi nei protagonisti e restare stregati dai segreti celati nel tempo.


Consigliato! 

Recensione1

Recensione tratta dalla rivista "Leggere:tutti" (dicembre 2021)

 

Lotta contro il tempo

(di Roberto Orsi)

 

"Questo è il mio sangue, versato per voi e per tutti". Parole cristiane che rappresentano il fulcro centrale della dottrina. Il sacrificio di Gesù, il figlio di Dio, per la salvezza dell'intera umanità. Il sangue ha un ruolo fondamentale anche nel nuovo romanzo di Giorgio Paganucci, in senso fisico come quello che scorre a seguito degli omicidi che si susseguono, e dal punto di vista metaforico quale senso di appartenenza a un popolo, una razza o una religione. Sangue che divide e sangue che unisce.

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Hic est sanguis meus è un romanzo storico ambientato nella metà del XVIII secolo nei territori del Nord America e del Canada, al tempo in cui le grandi potenze europee, Francia e Inghilterra su tutte, si contendevano il dominio su queste terre e sulle popolazioni che le abitavano. Un segreto che affonda le sue radici al tempo dei Templari minaccia la Cristianità; il fuoco sconvolge le comunità d'oltreoceano dove cattolici e ugonotti sono coinvolti in una spirale di violenza che lascia vittime inermi sul terreno. René Deville, convocato dall'Intendente della Nuova Francia sotto le mentite spoglie di un medico, si trova a fronteggiare una situazione intricata in una lotta contro il tempo che stringe le maglie sugli uomini di potere della colonia francese di Québec.

La vicenda si intreccia con quella del popolo irochese di nativi indiani dove una giovane fanciulla, che risponde al nome di Yo-a, è in viaggio alla ricerca delle radici e delle origini del proprio sangue.

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Un romanzo che accosta abilmente personaggi realmente esistiti ad altri di fantasia con tasselli che si sistemano in un mosaico che prende forma in un contesto storico ben ricostruito dall'autore.

Il mistero legato alle morti violente e il documento perduto che contiene una verità sconvolgente corrono su binari paralleli dove i sospettati cambiano fisionomia ad ogni nuovo indizio. Genere storico e giallo che si amalgamano in una giusta armonia che può cogliere i gusti di una platea molto ampia di lettori.

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Recensione2

Recensione tratta dal blog "Biblioteca Mentale"

 

(di Anita Giannasio Mirisola)

 

"Hic est sanguis meus" è un appassionante RomanzoStorico di Giorgio Paganucci.

Ambientato tra i villaggi della Confederazione Irochese e le colonie francesi in Canada, tratteggia la storia della prima metà del '700, muovendo da un misterioso antefatto: il ritrovamento di un vecchio diario sarà cruciale quando forze divergenti provenienti dal Vecchio Continente tenteranno di carpirne il potenziale. Il reperto potrebbe infatti costituire una minaccia per il Cattolicesimo, così come le comunità di ugonotti insediatesi nelle colonie canadesi.

Sebbene si tratti di un romanzo corale, il protagonista indiscusso è René Deville, giovane studente di medicina chiamato a condurre una serie di indagini da François Bigot, Intendente di Nuova Francia.

Un altro personaggio di grande rilievo è la quindicenne Yo-a, appartenente alla nazione Seneca, popolo di nativi residenti nell'area dei Grandi Laghi. Anche Yo-a conduce un'importante indagine che la condurrà in Nuova Francia: la fanciulla è infatti una meticcia adottata dal guerriero Echtaquas e, col solo indizio di un pendente di fattura europea, parte alla ricerca delle proprie origini.

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La narrazione scorre fluida e accattivante, alternandosi tra le vicende personali di Yo-a e quelle professionali di René, finendo con l'intrecciarsi convenientemente nella seconda meta del libro.

La storia di Yo-a è dolorosa, offre una lettura sia introspettiva che profondamente divulgativa, poiché permette di conoscere il dramma vissuto dai nativi americani in età coloniale. Ignoravo gran parte delle peculiarità culturali della Confederazione Irochese, che l'autore ha saputo spiegare e integrare benissimo nel libro.

La storia di René è invece un avvincente thriller, adrenalinico in alcune parti, descrittivo in altre. Queste ultime in particolare hanno catturato tutta la mia attenzione di storica; trovo sempre interessante leggere come venivano svolte le indagini con gli strumenti e i saperi limitati del passato.

Un particolare interessante è il grande numero di personaggi realmente esistiti. Potete trovare un utilissimo elenco riassuntivo nelle ultime pagine.

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Consiglio questo fantastico libro agli appassionati di storia coloniale e di nativiAmericani, ma soprattutto agli amanti del GialloStorico, perché nel susseguirsi delle vicende si nota l'accurata ricerca dell'autore in un sottogenere che richiede meticolosità.

L'edizione è eccellente, i capitoli sono brevi e numerosi, un connubio sempre vincente, a parer mio. Non lasciatevi scoraggiare dalle quasi 400 pagine: si legge in un batter di ciglia!

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Recensione 3
Leggo Quando Voglio
Il quadro storico

Cenni storici

 

Il settecento fu un secolo caratterizzato da profondi fermenti di natura sociale, politica e culturale, oltre che da una lunga serie di conflitti (le tre guerre di successione - spagnola, polacca e austriaca - seguite dalla guerra dei sette anni, considerata da molti come il primo vero conflitto mondiale) che alterarono più volte gli equilibri politico-strategici ed i rapporti di forza tra i protagonisti della scena europea. Fu inoltre testimone delle due rivoluzioni che segnarono indelebilmente il corso della storia, la rivoluzione americana e quella francese, oltre a gettare le basi per una terza rivoluzione: la rivoluzione industriale.

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Di questo secolo il regno di Francia fu uno dei protagonisti indiscussi, non solo per il peso che esso esercitò sullo scacchiere europeo, ma anche perché in esso scoccò la scintilla che provocò il diffondersi dell'ideale illuminista, portatore di valori nuovi, affrancati da dogmi e superstizioni; valori che elevarono la ragione ad unica luce dell'esistenza e posero l'uomo al centro di essa, spingendo il popolo verso una coscienza che lo avrebbe presto condotto a spezzare le catene degli antichi assetti sociali.

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Come le altre potenze dell'epoca, anche la Francia aveva i propri possedimenti oltreoceano. Nel 1608 Samuel de Champlain aveva fondato Québec sulla sponda ovest del fiume San Lorenzo e nei decenni successivi erano sorti gli abitati di Trois Rivières e di Montreal. Tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo gli esploratori di Luigi XIV avevano reclamato il dominio francese su un territorio immenso, battezzandolo Nuova Francia. Esso si estendeva dal Canada alla regione dei grandi laghi, dalla valle dell'Ohio a tutto il corso del Mississippi. Avevano chiamato Luisiana (in onore del Re Sole) la regione attraversata dal grande fiume, alla cui foce avevano fondato la città di Nouvelle Orléans e, poco più a ovest, quella di Mobile. Si trattò tuttavia di un'occupazione per lo più nominale, rappresentata da una manciata di forti distanti centinaia di miglia l'uno dall'altro e del tutto insufficienti a presidiare un'area tanto vasta.

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Dal punto di vista degli insediamenti colonici, la situazione non era migliore. A metà del settecento lo scarto demografico tra i possedimenti francesi e quelli britannici era talmente profondo da costituire un chiaro indicatore di quello che sarebbe stato il destino del nuovo mondo. Alla vigilia della guerra dei sette anni,  l'intera Nuova Francia contava meno di 100.000 abitanti a fronte di oltre 2.000.000 di inglesi presenti nelle 13 colonie britanniche. 

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Uno dei numerosi piani su cui si accese lo scontro tra francesi ed inglesi per il predominio sul nuovo mondo furono i rapporti commerciali e le alleanze militari con le popolazioni autoctone e, tra queste, la confederazione irochese rivestiva una particolare importanza strategica. Si trattava di un gruppo di sei nazioni native (Seneca, Cayuga, Onondaga, Oneida, Tuscarora e Mohawk) che abitava la regione a sud del lago Ontario e che, in ragione della propria forza, controllava il territorio che si estendeva dal sud del Canada fino alla valle dell'Ohio. Tuttavia, nonostante i reiterati tentativi compiuti da entrambi i contendenti, né la Francia né l'Inghilterra poterono mai contare sull'appoggio della confederazione. Essa infatti conservò sempre una posizione di neutralità dovuta al disaccordo tra i Seneca (filo-francesi) ed i Mohawk (filo-inglesi), che non consentì mai al Gran Consiglio di deliberare in favore di una delle due potenze antagoniste.

I personaggi

Elenco dei personaggi

(Evidenziati in scuro i personaggi storici)

Agojaner: Capo villaggio di Haneayeh.

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Arielle: Cameriera presso la Locanda dell’Orsa Maggiore.

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Barbier, Marc: Capitano comandante della guardia cittadina.

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Barrin de La Galissonière, Roland-Michel: Governatore Generale della Nuova Francia (1747-1749).

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Barthelot, Fédor: Cittadino di Québec, figlio di Patrick Barthelot.

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Barthelot, Lucie: Cittadina di Québec, figlia di Patrick Barthelot.

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Barthelot, Patrick: Cittadino di Québec, cacciatore e proprietario di una conceria.

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Berger, Armand: Tenente, Primo Ufficiale della Madéleine.

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Bigot, François: Intendente della Nuova Francia (1748-1759).

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Blanchard, Gérard: Insigne, comandante del reparto ausiliario in forza a Fort de Chartres.

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Brisset, Patrick: Luogotenente Generale della Prévôté di Québec.

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Canasatego: Capo carismatico della confederazione irochese nel 1750.

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Chabert de Joncaire, Daniel-Marie: Insigne delle truppe coloniali francesi, interprete, agente presso gli irochesi dal 1748.

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Chaussegros de Léry, Gaspard Joseph: Ingegnere reale della Nuova Francia (1714- 1756).

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Coahoma: Madre di Oka Lakna.

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Contrecoeur, Edgard: Macellaio di Trois Rivières, padre del piccolo Andrés.

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D’Ailleboust de Céry, Philippe Marie: Capitano del porto di Québec (1748-1759).

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D’Artaguette, Pierre: Capitano di Fort de Chartres e responsabile dell’alta Louisiana, comandante della campagna contro i Chickasaw del 1736.

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De Latour, padre Bertrand: Religioso della compagnia dei preti di San Sulpizio. Autore delle Memorie sulla vita di Monsignor De Laval, primo Vescovo di Québec.

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De (Montmorency-) Laval, François-Xavier: Primo Vescovo di Québec (1674-1688).

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Degli Innocenti, Baldo: Seminarista al servizio del Cardinale Ruffo.

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Deschenaux, Joseph: Segretario particolare di François Bigot (1748-1759).

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Deville, René: Studente di medicina presso l’ateneo di Bordeaux. Al servizio di François Bigot.

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Pontbriand, Henri-Marie Dubreil De: Vescovo di Québec (1740-1760).

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Dupont, Michèl: Membro dell’equipaggio della Madéleine.

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Echtaquas: Padre adottivo di Yo-a.

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Gaultier, Jean-François: Medico reale di Québec (1742-1756).

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Groston de Saint Ange, Pierre: Tenente, comandante in seconda di Fort de Chartres durante la campagna contro i Chickasaw del 1736.

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Hébert, padre Gustave: Ecclesiastico, segretario del Vescovo di Québec Pontbriand.

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Hojotes: Amico di Echtaquas, valoroso guerriero.

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Jozachnicht: Capo villaggio di Canawaga.

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Kaiiontwa’kon: Amico di Yo-a, fratello di Tiechwata e Ogawi, figlio di Orawechsa. Passerà alla storia con il nome di “Cornplanter”.

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Lambertini, Prospero Lorenzo: Papa Benedetto XIV (1740-1758).

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Langlois, Thierry: Sergente della Guardia Cittadina di Québec.

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Laurent, Baptiste: Cittadino di Bordeaux, amico di infanzia di René.

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Lemaire, Eric: Membro dell’equipaggio della Madéleine.

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Levasseur, René-Nicolas: Capo dei cantieri navali reali di Québec (1738-1760).

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Luc, Christian: Membro dell’equipaggio della Madéleine.

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Mercier, Pascal: Armatore di La Rochelle.

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Meunier, padre Sylvestre: Parroco della Signoria di Sainte-Foy.

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Moraux, Jean Paul: Membro dell’equipaggio della Madéleine.

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Ogawi: Amica di Yo-a, sorella di Kaiiontwa'kon e Tiechwata, figlia di Orawechsa.

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Oka-Lakna: Moglie di Gérard, nativa della nazione dei Choctaw.

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Orawechsa: Madre di Kaiiontwa'kon, Tiechwata e Ogawi.

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Péan, Michel-Jean-Hugues: Capitano, uomo di fiducia e socio in affari dell’Intendente François Bigot.

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Picquet, François: Religioso, membro della Compagnia dei preti di San Sulpizio, fondatore della missione di Fort de la Présentation.

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Pourcel, Benôit: Recluta della guardia cittadina di Québec.

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Ramsey Angus: Mercante di origine scozzese.

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Réminaille, Leopold: Capitano della Madéleine.

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Renaud d’Avène des Méloizes, Angélique: Nobildonna, celebre per la bellezza e l’ambizione, moglie del Capitano Michel-Jean-Hugues Péan.

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Rêve, Christophe Antoine: Cittadino di Trois Rivières.

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Rostagne, David: Cittadino di Québec, amico di Chabert de Joncaire.

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Rouge, Jacques: Nostromo della Madéleine.

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Ruffo, Tommaso: Cardinale, Vice Cancelliere di Santa Romana Chiesa e Segretario della Congregazione del Santo Uffizio (1740-1753).

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Santillac, Gilles: Membro dell’equipaggio della Madéleine.

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Satin, Gilbert: Membro dell’equipaggio della Madéleine.

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Sénat, Antoine: Gesuita, al seguito della campagna contro i Chickasaw del 1736.

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Shikoba: Padre di Oka Lakna.

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Sorel, Guillaume: Macellaio di Québec.

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Taffanel de la Jonquière, Jacques-Pierre: 

Governatore Generale della Nuova Francia (1749-1752).

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Tarieu de La Pérade, Madeleine-Marie-Anne:

Cittadina di Québec, appartenente alla nobiltà locale.

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Tiechwata: Amico di Yo-a, fratello di Kaiiontwa'kon e Ogawi, figlio di Orawechsa. Passerà alla storia con il nome di “Handsome Lake”.

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Tisserand De Monchervaux, Jean Francois:

Insigne, comandante del contingente radunatosi a Fort S. Louis nella campagna contro i Chickasaw del 1736.

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Valenti Gonzaga, Silvio: Cardinale. Camerlengo di Santa Romana Chiesa (1747-1756).

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Vandamme, Daniel: Tenente, Secondo Ufficiale della Madéleine.

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Wazodho: Abitante di Canawaga, un tempo valoroso guerriero.

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Waztochka: Nonna adottiva di Yo-a, madre di Zahotawi.

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Wellington: Capitano Comandante di Fort Pepperrell.

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Yo-a: Figlia adottiva di Echtaquas e di Zahotawi.

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Zaohne: Giovane Mohawk unitasi alla comunità cristiana di Fort de la Présentation.

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Zahotawi: Madre adottiva di Yo-a.

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